Amare un poco di più

Credo di essere fortunata nelle mie sventure. Due genitori inesistenti e diciotto anni tra vari istituti. Alla maggior età il matrimonio. Volevo costruire quello che mi era stato negato: una famiglia. Ma probabilmente la fretta non mi è stata amica nemmeno questa volta.
Da questa unione sono nati tre bimbi bellissimi, adottati in tenerissima età alla morte del padre.
Perché, sappiamo bene, i sevizi sociali non sono quasi mai dalla parte di genitori e figli ma vanno alla sbrigativa.
Sono comunque arrivata alla veneranda età di sessantasei anni con tutti gli acciacchi che ne derivono (a questo proposito non mi faccio mancare nulla). MA SONO QUI.
Ho conosciuto la fame, ho dormito sotto le stelle, ho sentito freddo e dolori ma hanno forgiato il mio carattere.
Secondo matrimonio, nasce il mio quarto figlio e dopo trent’anni chiedo separazione. Eravamo come fratello e sorella. Non aveva funzionato nonostante i miei sforzi per tenere unito qualcosa che non esisteva più.
Meglio allora continuare da soli.
L’unico uomo che mi abbia fatto sentire donna l’ho conosciuto quattro anni fa. Tardi? Non saprei. Si dice che ogni cosa avviene a suo tempo e non quando vorremmo.
Durante tutti questi anni sono successe migliaia di cose, ho conosciuto il meglio e il peggio di questa società. Ed ho rafforzato la mia fede in Dio. Vivo al meglio e ringrazio ogni giorno senza dimenticare di amare un poco di più.

Autore: Giuliana Sartori

Dipinto: Mario Occhipinti