Nella vita non bisogna mai smettere di essere curiosi, perché non è vero che la curiosità uccise la gatta ma la salvò da una vita monotona. E se non fosse stato per la sua curiosità, nessuno avrebbe saputo di questa gatta .
La curiosità è un dono che ci è stato fatto: è la capacità di saper cercare, trovare e inventare i mezzi per poter essere uomini liberi.
C’è stato un tempo (e questo vale per tutti) in cui sapevamo come scoprire le cose e meravigliarci di queste: infatti non esiste creatura più curiosa di un bambino.
“Tutti gli adulti sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”, diceva il Piccolo Principe.
Per poter raccontare questa storia ho dovuto scavare nei ricordi di quando io ero bambina e purtroppo questi, con il passar del tempo, sfumano via come vapore al vento. Quello di cui sto per parlare però è nitido come una fotografia.
Questa è la storia di mia zia: una donna molto dolce che non risparmia mai i suoi sorrisi. È una donna sempre allegra e mingherlina, ma nelle sue vene scorre insieme al sangue la tempra di mille leoni.
Babby, perché è così che da sempre l’ho chiamata, è un ramo di Ginestra dai piccoli e fragili petali gialli che ha il coraggio di crescere su un terreno arido; è un fiore bianco che sboccia dal cemento dopo una giornata di pioggia; è la resilienza del giunco che, quando passa la piena, si piega ma non si spezza.
Quando ero bambina amavo andare a casa di mia zia e ricordo di un giorno in cui la noia mi aveva assalita con i suoi pesanti artigli. Decisi di intrufolarmi nel salotto per cercare qualcosa da fare e vidi Babby.
Era in piedi e stava passando il dito con delicatezza su tutti i titoli dei libri impilati con cura nel mobile a cui io prima non avevo mai fatto caso. Una libreria alta e bianca che si distribuiva per tutta la parete.
Le chiesi cosa stesse facendo e dopo avermi sorriso, mi disse che stava cercando un libro da leggere perché anche lei era vittima della noia.
La parola “libro” catturò la mia attenzione tanto che sentii quel desiderio irrefrenabile di chiederle il perché amasse leggere i libri.
Babby allora si sedette sulla sedia e pazientemente mi rispose che i libri sono dei magici mondi in cui può succedere tutto o può succedere niente. Sono delle storie senza tempo, fatte di parole che scaccino la noia ma ancor di più, rendono curiosi.
Mi spiegò che leggere un libro mi avrebbe portata in posti inimmaginabili, che avrei fatto tante domande, scoperto tante cose. Dietro le righe di un libro si nasconde l’anima di chi lo ha scritto ed è compito dei curiosi carpirla per essere libera da qualunque gabbia fatta di pregiudizi e difficoltà.
Come se Babby, quel fiore sbocciato dal nulla, avesse piantato un seme nel mio cure; le sue parole di ieri, oggi le sto comprendendo pian piano. Babbi mi ha insegnato ad essere me stessa, mi ha dato la mano e anche adesso che stai leggendo, lei mi sta accompagnando verso il traguardo più importante della mia vita.
Autore: Giordana Fortuna
Dipinto: Ilenia Madaro