Racconti 1a Edizione

Zoccu mancu ha statu

Se cammino per la strada sterrata  E tu prosegui per la via principale,  non c’incontreremo mai,  pur essendo vicini.  Come siamo stupidi a volte  A guardarci in faccia da lontano  E a non correre a darci un bacio  Che niente poi ci rimane in mano.  La vita è una cosa brutta e maledetta,  ci toglie […]

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Mapà

Quando mi sono accorta di te, eri già come una nocciolina.  Pesavi un grammo ed eri quindici centimetri. Avevi un aspetto umano, non eri più un embrione. Eri un feto e si stava formando il tuo cranio ma queste cose non le sapevo, le ho apprese negli anni a venire. Quando sei nata tu, non

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Il sole sorge ogni giorno

Sei entrato nella mia vita quasi 49 anni fa, se si considera il periodo della gestazione. Io e tuo padre eravamo due giovani ragazzi sprovveduti che giocavano a fare le persone adulte, ci siamo illusi di costruire una vita insieme, invece eravamo innamorati dell’amore, di quella atmosfera dolce e delicata poi sei arrivato tu, inaspettatamente, e la dolce fiaba è’

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Zietta mia

Guardo spesso la tua foto in soggiorno che mi guarda e sorride: anche attraverso una cornice sai infondere serenità. Non ci sei più da tanti anni zietta; di te mi sono rimaste delle foto, qualche VHS inutilizzabile, un paio di orecchini e un immenso vuoto. Il tuo vero nome era Orazia, ma per tutti eri

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Una mano tesa

Ho sempre pensato di mettere nero su bianco la mia vita, un po’ sul serio, un po’ per gioco, per dire che qualche volta i sogni si realizzano, magari non solo per merito tuo, ma anche di qualcun altro!Ed è proprio di questo “qualcun altro” che voglio parlarvi…una persona che purtroppo non c’è più ma

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Le mani in tasca

Le mani in tasca. Il tempo umido e nebbioso, esco di casa. So già dove sto andando. Alla panchina. Ci troviamo tutti là prima o poi, è un appuntamento fisso. Ho la chitarra con me, una Ekoda guerra. Ho ripassato gli accordi. Dove se n’è andato Elmer che di febbre si lasció morire. Qualche altro vagabondo della

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Vaniglia

Pagine con la consistenza spessa e croccante, propria della carta quando è intrisa di parole, luce e pensieri.  Le dita affusolate premono sui fogli color vaniglia come sui tasti di un pianoforte. La mano grande si strofina suadente contro le pagine lasciandole ondulate, sazie, grasse. Sui fogli, man mano che li riempie, segna sempre il

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