Eri tu

Eri tu …

basette e jeans a zampa

il lavoro senza orari

il fumo delle Davidoff che invadeva tutto

il dopobarba Armani, ogni Natale sotto l’albero

le diapositive la domenica sera, seduti a terra

il cappotto Keaton

il caff  a letto la mattina

Nina Simone in macchina

gli spaghetti al dente

il pizzico di sale che mancava sempre

quella domenica in cui avremmo dovuto chiarirci

… l’intermezzo della Cavalleria Rusticana, un auricolare ciascuno, in terapia intensiva

Eri tu…

il valore della parola data

le regole che non rispettavi

chi non ricordava le date

tutti gli eccessi possibili

chi non accettava consigli

la complicit , incomprensibile ad occhi da bambina, con la mamma

in lacrime e sorrisi dei tuoi amici di una vita

il far da nonno ci  che non avevi fatto da padre

il “futtatinni”, cui mi invitavi, senza mai riuscire a metterlo in atto

gli occhi grati con cui guardavi mamma

l’annuncio dell’arrivo di Elena, che non hai mai sentito

… avermi permesso di salutarti, un’ultima volta.

Eri tu…

le fotografie che non volevo

le concessioni conquistate

la gelosia che ho conosciuto

un solo ed unico schiaffo in tutta la mia adolescenza

le nostre sfide silenziose

le domande da cui attendevi una bugia

la mia prima disillusione

il modello che rifiutavo

la mano sulla mia, al momento giusto

l’esserci sempre, a modo tuo

il numero che ho composto quel 23 maggio, per poi staccare, col nodo in gola

… i nostri confronti infiniti, che rivivo ancora … in sogno

… mille sfaccettature di me

Eri tu, lo sei e lo sarai sempre

Autore: Concetta Profetto

Dipinto: Milena Nicosia