Trilogia della madre

Compongono le tue giornate ombre

cinesi che si inseguono al soffitto

e dicono le voci che non vedi

nel cortile, il trascorrere dei fiori

– a te che resti nel respiro elettrico

del materasso – e se ti muovi è

soltanto per sentire ancora l’aria

girarti attorno (come quando entravo

la notte nella tenda per paura

del lampo, della pioggia che bussava

forte al cotone della canadese)…

2                                Gridava un nome la ruota del pavone

nel cumulo-nembo che scoperchiava

agosto e il campo dei bambini,

lanciando pigne come a carnevale…

(Era il tuo? – già staccatosi dall’ombra

delle cose? rinchiuso volo, luce

notturna, mattutine consonanti

di farfalla annuncianti metamorfosi?

compasso divenuto squadra giusta?)

3                                Ai cento occhi in fuga del pavone,

la tua schiena curvata indietreggia?

ed un canto risale a consolarla?

diciotto primavere di zanzare

e fango ti reclamano? lacerti

di trapianti ancora ti trattengono?

o solo la sua giovane promessa,

l’amore acceso a sciogliere le pinze

della Santa nella chiesa? (O gli autunni

degli oscuri sottopassi, carica

di riso da minestra? le preghiere

al nume protettore della canapa?)

Autore: Angelo Paolo Tajoli

Dipinto: Ilenia Madaro acquerello su carta cm. 68×51