Giunse su una piccola isola circondata da una soffice nebbia azzurra, del tutto simile al mare, ma non era il mare.
Si guardò intorno, del tutto spaesato, notando dei gruppi di persone, vestite nelle fogge più strane, che
parlavano tra loro, senza sentire cosa si dicessero ..
S’inoltrò verso l’interno superando quei gruppi, di cui non conosceva nessuno.
Giunto nei pressi di una cisterna s’accostò all’abbeveratoio, colmo d’acqua limpida, dove un bel giovane, con indosso una divisa militare, era intento a lavarsi il viso ed a sistemarsi i capelli divisi da una lunga scriminatura. Gli sembrò una figura conosciuta, ma non si ricordò dove l’avesse vista ..
“Quando sei arrivato?” gli chiese, smettendo di sistemarsi i capelli.
” Nel pomeriggio” rispose, notando che il soldato guardava oltre la sua figura.
” E tu quando sei arrivato?” gli chiese a sua volta.
“Tanto tempo fa” rispose, accennando un mesto sorriso.
“Quando?” insistette pensando di poterlo riconoscere.
” Una notte di luna piena nell’estate del 43″ rispose infine.
“È da tanto” esclamò pensoso.
“È come se fossi arrivato adesso, senza un prima e senza un dopo. Ero giovane come te e non pensavo di
dover venire quassù così presto. Avevo molte cose da fare, ma qualcuno, spaventato come me, mi colpì senza sapere chi fossi”.
” lo ho capito chi sei!” esclamò sicuro.
“Qui non conta sapere chi siamo. Siamo tutte creature di un signore che abita lassù” ed indicò una nuvola
azzurra, sopra la collina, al centro dell’isola.”
” Come si chiama?” chiese interessato.
“Ognuno lo chiama a modo suo, ma non bada a queste differenze e non ascolta nessuno” rispose con
amarezza il soldato.
” Infatti gli avevo chiesto di farmi restare” perché anch’io avevo tante cose da fare.
“Parole sprecate”
“Però spero di tornare”.
“Da qui non si torna, qui si aspetta”.
“Chi si aspetta?”.
“Quelli da cui vorremmo ritornare, verranno tutti qui” rispose allargando le braccia.
“Dove sono quelli arrivati prima di me?” chiese confuso.
” Vieni ti porto da loro” e lo prese per mano.
S’incamminarono lungo un viottolo e giunsero in una cava dove vi erano diverse grotte.
Entrarono in una di queste dove, sui sedili scavati nella pietra, stavano seduti in cerchio, intenti a chiacchierare, tutti i cari che l’avevano preceduto.
Si sedettero anche loro e quello più vicino, uno zio con cui giocava da bambino, gli si rivolse sorpreso:”Sei
arrivato tu!”.
Autore: Giorgio Licitra
Dipinto: Mario Occhipinti