Il mio porto sicuro

La vita è fatta di tanti piccoli istanti, momenti che entrano nel cuore, diventano indelebili e non ci lasciano mai. Non è facile raccontare quali sono i momenti più significativi della nostra esistenza, ma in fondo basta saper cercare il ricordo nel luogo più importante del nostro cammino. Un cammino fatto di tanti passi tra sentieri, a volte tortuosi, alle volte ripidi e alle volte semplicemente scorrevoli e facili come le autostrade appena asfaltate. Io, d’altro canto, con estrema naturalezza, con un’infanzia alla mulino bianco, ascolto i miei pensieri come la più dolce delle melodie e scopro il mio ricordo felice, quello legato ai miei nonni, pilastri della mia vita, un pensiero che si impone prepotentemente nella mia mente. Si, perché loro erano il mio porto sicuro, quello felice, quello che quando hai una giornata storta non vedi l’ora di rientrarvi, per assaporare la gentilezza di un abbraccio, il calore delle dolci parole e la felicità, nella sua più semplice e genuina forma. Loro che con impegno e dedizione hanno costruito il loro mondo, la loro famiglia. E non è facile parlare di coloro che non ci sono più, alle volte dimenticare i loro gesti sembra la scelta più conveniente, quella che ti fa soffrire meno, quella che ti aiuta a guardare in faccia una nuova realtà, incerta, che ti costringe ad affrontare i nuovi mostri di un mondo che non ha più senso, solo perché non lo senti più tuo, solo perché non è quello in cui sei cresciuta, un mondo in cui ti senti inadatta, non protetta, in balia di onde mai viste prima e che mai avresti pensato di affrontare. I miei cari nonni erano la certezza. Vi chiederete quanto potessero essere perfetti ai miei occhi… Beh non lo erano, persino ai miei occhi! Eppure la sensazione che mi hanno trasmesso è quella della certezza, della consapevolezza di chi posso essere e di chi posso diventare. Il mio porto sicuro era il loro sguardo amorevole, che scaldava le giornate più fredde. Bastava poco con loro, tutto aveva un sapore più buono e una semplice pasta con le lenticchie diventava l’occasione perfetta per delle chiacchiere attorno alla tavola, sempre imbandita, sempre pronta ad accogliere, mai ad allontanare. La loro casa sapeva di buono, sempre profumata con l’ultimo detersivo in voga alla lavanda, accompagnato dall’inebriante profumo delle pietanze amorevolmente cucinate da mia nonna, mentre mio nonno guardava Tom e Jerry nel salone principale. Loro erano il mio porto sicuro, quello che mai avrei abbandonato se non per conoscere nuovi orizzonti, certa che il mio ritorno avrebbe generato una nuova festa. Il mio ricordo più bello è sicuramente legato a loro, al rientro di mio nonno dal lavoro, che salutava mia nonna con un bacio, come quello di due adolescenti, un timido bacio perché sanno di essere osservati, dagli occhi sognanti di figli e nipoti che oggi non possono più godere del loro porto sicuro.

Autore: Emanuela Re

Dipinto: Claudia Clemente