Un piccolo neo blu

Quando esci da scuola, ogni lunedì vai a pranzo dalla nonna e ci rimani fino al pomeriggio. E’ il mese della Madonna e hai sei anni. Lei ti aspetta affacciata alla finestra della sua casa che dà su un vicolo pieno di sole, ti prepara una minestra di riso e ti segue nei compiti di scuola. Ha la grazia delle Madonne di Raffaello e la delicatezza di un cammeo. Nella tua memoria l’ immagine si fonde con la sua scrittura leggera di un pallido azzurro. Come piegate dal vento, nei suoi diari le lettere sono inclinate verso destra. Allo stesso modo ti sembra quasi di vederla mentre china il capo sulla spalla appoggiandolo alla mano, sotto il peso dei pensieri. Ha un piccolo neo blu all’angolo delle labbra, una voglia che ha lo stesso colore delle sue boccette d’inchiostro. E’ un presagio di una vocazione che il tempo avrebbe messo a frutto. Dedica la vita alla scrittura, scrivere le aveva insegnato a pensare e il pensiero aveva alimentato la scrittura, in un circolo virtuoso. Rifletti su come sia difficile narrare un volto senza cadere nell’arido elenco dei dettagli. Eppure sono proprio i dettagli a caratterizzare l’identità di ciascuno: Le sue orecchie sono modellate sulla geometria perfetta delle conchiglie, i lobi allungati, l’incarnato roseo le dona l’iridescenza della madreperla. Una spiritualità diffusa la illumina dall’interno. E’ lei a definire lo spazio che la circonda. In sua presenza, tutto le si dispone intorno, attratto dal magnetismo della sua voce, dal modo di incedere, dalla dolcezza del sorriso. E’ imponente d’aspetto e minuta nei lineamenti: Nella prima fotografia contempli la bocca sottile, tra due rughe che appena accennate le solcano le guance. Gli occhi sono neri e profondi, coperti appena dal velo dei vecchi che non ne intaccano la bellezza. Sono occhi buoni dalle acque calme, malinconici ma non tristi. Sembrano andare lontano, distratti e distanti dalle faccende quotidiane per eccesso di pensieri. Si portano dentro la nostalgia dei tempi passati e la fatica di lasciarli indietro. Anche quando alza lo sguardo dai suoi quaderni lo fa per attendere un’ispirazione, come chi cerca altrove un varco per far entrare la luce. Ha le sopracciglia decise, ancora folte e brune, la fronte alta e spaziosa. Segui le onde dei suoi capelli bianchi che sfuggono alle forcine che li imbrigliano parzialmente. E tu bambina ti incanti a guardarla mentre la pettinatrice le raccoglie in una crocchia, i capelli lunghi fino alla vita. Il suo volto a 60 anni ha ancora il vigore delle emozioni giovani. Bussi al portone battendo forte i pesanti battagli in ottone con la faccia di un leone. Sali le scale di corsa e insieme al suo abbraccio ti arriva un leggero profumo di acqua di rose Porta con se l’armonia della risacca e il fruscio delle foglie. Padroneggia la voce come un esperto marinaio muove al vento le vele. A lei devi l’amore per la parola e grazie a lei capisci che può esserci bellezza nel mondo.

Autore: Elisabetta Imperato

Dipinto: Ilenia Madaro