Sempre e solo tu

Sempre e solo tu! In una tranquilla serata settembrina scoprii di essere incinta. Erano mesi e mesi che aspettavamo quel momento e, per non illudermi, rimanevo con i piedi per terra ogni volta. Ma quella sera era la volta buona, quelle due lineette non sbagliavano. Volai nel più alto dei cieli per la felicità. Finalmente. Il gran momento era arrivato. Ricordo quei brividi che mi attraversavano il corpo. Era straordinario. Ma come spesso accade, la magia sembrò svanire da lì a poco. Sentii forte dentro me quell’intima paura che solo una donna, una madre, può capire: la paura di perderlo. Proseguirono mesi di riposo, visite, normali nausee e conati, fino alla normalizzazione di una gravidanza che ad oggi definirei bellissima. Amavo accarezzarmi la pancia e sentire in risposta qualche calcetto. Il mio bambino lì dentro me farsi spazio alla vita. Arrivammo alla data presunta del parto, ma niente, non era tempo. E attendemmo ancora altri nove giorni prima di essere costretti comunque ad un ricovero. In piena pandemia, non avevo nessuno con me a darmi, farmi forza, ma ricordo quella meravigliosa Luna piena che ogni mese mi riporta a quella notte. Una notte dolorosa dove a tratti mi mancava il fiato. Perdevo ogni sorta di energia e mi sentivo lacerata dentro e fuori. In sala parto un’ostetrica incredibile mi aiutava a spingere con ogni parte di me, ma il mio bambino non intendeva separarsi dalla sua mamma. Ci fu nuovamente quel terribile attimo di paura prima che venisse tirato fuori con la più agonizzante delle manovre. Per qualche minuto nessun pianto, nessun verso, solo discorsi da me incompresi. In quel limbo, tra la vita e la morte, Nunzio però si fece sentire. E nello stesso momento riacquistai vita, sensi e tutta me stessa. Quel parto così difficile lo destabilizzò un po’ e fummo costretti ad un’altra settimana di distanza. Solo il 4 giugno fu finalmente tra le mie braccia e da quel giorno tutto è cambiato. Io sono cambiata. Vivo per lui, per essere la sua mamma, per dargli tutto l’amore di cui sono capace e ancora di più. Un essere così piccolo, dolce e indifeso che si prende il meglio del meglio che posso. Ogni suo sorriso è per me motivo di gioia e ogni suo sguardo è vitale. Adoro il nostro tempo insieme, le nostre intense ventiquattro ore che iniziano e finiscono senza stacco. Adesso sta per compiere undici mesi e anche se cresce meravigliosamente, vorrei restasse così cucciolo per sempre. Lo accarezzo, lo abbraccio e lo bacio infinite volte al giorno e non sarà mai abbastanza, ne sono certa. Grazie Nunzio per essere l’Amore di mamma e papà. Grazie per averci reso i tuoi genitori, grazie perché ci stai insegnando che prima di qualsiasi altra cosa vieni sempre e solo tu.

Autore: Bellio Debora

Dipinto: Denise Giacchi